E' partito il nostro progetto Facciamo che io sono te!, ideato e realizzato in collaborazione con lo studio di psicologia Ethos e grazie al supporto del Comune di Pavia, Winterass, Bluriver, Duferco Energia e Edil Riccardo e Daidone.
Un’attività che si inserisce nel tessuto cittadino attraverso lo sport che diventa strumento cardine per prevenire violenza, disuguaglianze, razzismo e isolamento.
Di bullismo si parla da molto tempo e in diversi modi e contesti. Si ignora però che nessun bambino nasce bullo: la prevaricazione, la violenza, il bisogno di umiliare gli altri, sono sentimenti che maturano nel tempo.
Here You Can grazie ai suoi valori portanti, che l'hanno resa nel tempo la più grande scuola basket della Lombardia, ha un'apertura particolare sul territorio ed è osservatorio privilegiato di alcune dinamiche nei giovani. Partendo proprio da questa sensibilità è nata l'esigenza di creare un progetto che prevenisse il bullismo, non che lo curasse. Ecco che nasce Facciamo che io sono te! in collaborazione con lo studio di psicologia Ethos e che verrà portato nelle scuole. La prima edizione verrà realizzata con la scuola Carducci coinvolgendo i suoi alunni di due classi (quarte e quinte). Un'attività che Here You Can ha realizzato senza gravare economicamente sulle famiglie e sulle scuole
"HYC nasce come scuola di basket, e non come semplice associazione sportiva" spiega Paola Di Bella, Presidente di Here You Can "proprio perché ha sempre avuto come ambizione quella di formare gli adulti di domani trasferendo loro valori di vita (rispetto umiltà determinazione entusiasmo) oltre all’insegnamento tecnico in campo. Per questo, di fronte ad un fenomeno che purtroppo sta assumendo dimensioni preoccupanti come il bullismo, ha deciso di scendere in campo ma facendolo stavolta in modo un po’ diverso. Non cambia lo strumento, cioè lo sport, ma cambia l’obiettivo (immedesimarsi negli altri e non imparare la pallacanestro) e cambiano gli attori (studenti e non atleti). Questo primo appuntamento lo definiamo pilota proprio perché ci auguriamo che sia solo il primo di una serie molto numerosa che possa coinvolgere anche altri istituti di Pavia e provincia e, perché no, anche nel resto d’Italia, proponendo lo stesso format ad altre realtà sportive come noi. Tutto questo perché al centro dell’attenzione per noi ci sono sempre i ragazzi".